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![]() MUSADDIQ, MUHAMMAD (Mohammed Hedayat, Teheran 1881 - ivi 1967). Politico iraniano. Di famiglia latifondista, fu la guida carismatica del movimento nazionalista di matrice medio e piccolo borghese, avversario fin dalla prima ora della dinastia Pahlavî. Il suo nome è legato alla battaglia per la nazionalizzazione delle risorse petrolifere. Già nel 1944 si mise in luce convincendo il parlamento (majlis) a vietare nuove concessioni petrolifere per tutta la durata della guerra. Nel marzo 1946 suscitò l'entusiasmo del majlis con un discorso contro il progetto di assegnare all'Urss diritti sui giacimenti dell'Iran settentrionale, che gli procurò l'ostilità del partito comunista Tudeh. Divenuto primo ministro (1951), affrontò poi l'Anglo-Iranian Oil Company (Aioc) lanciando una campagna per la nazionalizzazione del petrolio che venne approvata dal majlis nell'aprile 1951 e fu resa esecutiva il primo maggio. L'Aioc e il governo britannico reagirono facendo ricorso al Tribunale internazionale dell'Aia e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e minacciando azioni legali contro gli eventuali acquirenti del greggio iraniano. A questo boicottaggio o embargo aderirono fin dal 5 giugno le compagnie petrolifere statunitensi e il petrolio nazionalizzato non trovò acquirenti. La posizione di Musaddiq ne risultò indebolita, ma di fronte all'entusiasmo popolare per la nazionalizzazione lo scià, che pure temeva per le sorti della dinastia, preferì evitare uno scontro diretto. All'inizio del 1952, per coinvolgere gli Stati Uniti la cui ambasciata a Teheran aveva mandato segnali di incoraggiamento a Musaddiq, il governo britannico propose di sostituire al monopolio dell'Aioc un consorzio petrolifero internazionale; in agosto gli Usa aderirono. La caduta di Musaddiq era ormai inevitabile, malgrado il tardivo appoggio del Tudeh, che aveva finalmente deciso di sostenere con la sua forza organizzativa la nazionalizzazione. La svolta venne preparata da manifestazioni organizzate (febbraio 1953) soprattutto dall'ayâtollâh Kâshânî, da rivolte tribali e da incidenti tendenti a dimostrare che il governo nazionalista era incapace di mantenere l'ordine. Il 19 agosto 1953, travolto da un colpo di stato guidato dal generale Zahedî con l'appoggio finanziario e organizzativo degli Usa, Musaddiq veniva arrestato e successivamente condannato a tre anni di isolamento seguiti dagli arresti domiciliari fino alla morte. P.G. Donini ![]() A. Bausani, I Persiani, Sansoni, Firenze 1962; J. Stork, Il petrolio arabo, Rosemberg & Sellier, Torino 1978. |
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